Le mani piccole e segnate da anni di lavoro della signora Maria Stella trattengono lo sguardo e la storia di questo posto. Qui si arriva facendosi guidare dall’odore di buon cibo che si mescola al vento, assiduo frequentatore della città dei Tre Colli. Due scalini danno accesso da via Alessandro Turco alla Trattoria 2T.

T come Talarico che a Catanzaro è sinonimo di tradizione culinaria. È il cognome dei fratelli Santo e Salvatore, “chef primordiali” del morzello (u’ morzeddhu), pietanza simbolo della città, che con dedizione preparavano nelle loro putiche, osterie dallo stile spartano e apprezzate per la proposta gastronomica semplice ed economicamente conveniente. Luoghi dove si condividevano momenti di autenticità diventati nel tempo emozioni, ricordi e scampoli di storie di un’intera comunità.

Un patrimonio che la famiglia Talarico non ha voluto disperdere. Oggi le due T sono quelle di Giusy e Rita, le figlie di Salvatore e Maria Stella. Una coppia nella vita e nel lavoro, che ha improntato la propria esistenza sui valori del sacrificio e dell’onestà. Era il 1972 quando decisero di mettersi in proprio avviando una piccola attività di ristorazione nel centro cittadino, ottenendo fin da subito il consenso popolare e l’apprezzamento degli addetti ai lavori. La strada che ha portato i due gestori alla ribalta nazionale, con le frequenti incursioni televisive, è un’opera costruita con dedizione e cura nell’arco di 50 anni di impegno quotidiano. Ore lunghe e intense davanti ai fornelli, comprensione e prontezza in sala.

“Due lavoratori instancabili. Sono loro l’anima di questo posto” – sussurra Giusy rivolgendo lo sguardo ai suoi genitori con ammirazione. La signora Maria Stella continua ad occuparsi della cucina preparando ogni pietanza con meticolosità e amore. Suo marito, nel ruolo di frontman della famiglia, si intrattiene ai tavoli con i clienti e si concede per lo scatto di qualche selfie, conquistando tutti con la sua rinomata simpatia. Lui è stato un antesignano dei moderni tavoli sociali racconta Giusy: “Mio padre ha anticipato di molto le tendenze moderne. Con la sua capacità di aggregare i commensali che arrivavano separatamente riusciva a ottimizzare gli spazi a disposizione. È così che sotto le luci del nostro locale sono nate tante belle amicizie”.

Pur essendo subentrate a pieno titolo nel progetto da quattro anni, Giusy e Rita sono sempre state al fianco dei genitori: “Abbiamo trascorso l’infanzia e l’adolescenza tra i tavoli della trattoria. All’uscita dalla scuola si veniva qui e ci rimboccavamo le maniche per renderci utili in qualsiasi modo. Soltanto dopo che si abbassava la serranda, andavamo a casa a fare i compiti”. Entrambe dopo aver terminato il percorso di studi, hanno compiuto esperienze lavorative differenti per poi fare ritorno a casa. Un segnale tangibile dell’inizio di una nuova era è stata la ristrutturazione del locale. Sempre però rispettando l’originario stile sobrio ed essenziale dai toni caldi e accoglienti. L’arredamento senza fronzoli, gli elementi principali in legno e le foto ricordo sulle pareti chiare danno la sensazione di stare in famiglia.

La continuità con il passato è soprattutto nei sapori. Tutte le pietanze previste nel menù appartengono alla cucina tipica: si parte dal piatto catanzarese per antonomasia, il morzello, per passare alle verdure lesse, i legumi, il ragù di vitello, il soffritto di maiale, le polpette al sugo. A questi capisaldi si affianca l’offerta varia del giorno e le insalatone con ingredienti di alta qualità.

Tutto passa dalle mani di Maria Stella: “Gli ingredienti segreti del ricettario di mia mamma sono il cuore e il tempo. È meticolosa e paziente. Quello che imparo stando con lei in cucina è la cura e l’equilibrio che servono per preparare ogni pietanza, anche la più semplice” confessa Giusy che a papà Salvatore riconosce il merito di averle insegnato il valore della sana competizione: “Quella che deve spingerci a fare bene per conquistare il cliente, che nulla ha a che vedere con il denigrare il lavoro degli altri ristoratori”.

A Catanzaro e all’ormai rinnovata ‘putica’ Talarico (aperta solo a pranzo), chef Rubio qualche anno fa, con il format ‘Unti e Bisunti’, ha dato un meritato contributo permettendo all’Italia intera di apprezzare il morzello.

Ed intanto per la Trattoria 2T è arrivato anche un premio prestigioso, la Chiocciola di Slow Food per le osterie d’Italia.

Rosita Mercatante per Area Teatro - Catanzaro Centro