Sarà ancora un martedì all’insegna di PRO.S.A. Professionisti Spettacolo Associati, il progetto promosso dal Teatro Politeama di Catanzaro nell’ambito dei Programmi di distribuzione teatrale, Rete di teatri, con il sostegno della Regione Calabria.
Martedì 9 Aprile, alle ore 21.00, sarà la volta di “A testa sutta”, con Giovanni Carta, di Luana Rondinelli, una produzione Accura Teatro di Roma. Un percorso che indaga la diversità e la sua forza, un testo toccante, che si muove tra l’ombra dell’emarginazione e la luminosa spontaneità dei sentimenti.
Una Palermo assolata e polverosa fa da sfondo alla storia d'U biunnu. Il biondo, bambino dalla pelle chiara e dagli occhi azzurri, è troppo delicato per la vita dura di periferia. Nasce così il rapporto speciale di protezione e di amicizia con il cugino, il suo opposto: il "boss" del quartiere, "nero con gli occhi neri"un dualismo perfetto tra i due cugini, che si completano a vicenda "i piedi e la testa, la testa e i piedi, un gioco, se lo si fa in due non si cade".
“Sullo sfondo di una Palermo che restasse a guardare con le sue strade polverose e pettegole – racconta Giovanni Carta - ho immaginato di ricostruire il palcoscenico di un’infanzia dalle ore fragili e dai giochi duri, propri di quel rito di iniziazione che è la vita. La poesia avrebbe inondato il paesaggio delle palazzine popolari, velenose come alveari e fitte di complice vivacità, e si sarebbe snodata nei cortili, nelle strade terrose, nel chiasso dei bambini di strada fino a raccontarci di due personaggi opposti, ma complementari. U biunnu, bambino dalla pelle bianca e affetto dal “candore del cuore” e suo cugino, il “mafiosetto” del quartiere, che si è fatto carico della fragilità del Biunnu, “abbabbasunnato” in mezzo alla strada, in perenne conflitto tra il suo delicato mondo interiore e la cruda realtà in cui è costretto a muoversi. E come dalla terra arida della Sicilia fiorisce il profumo dei gelsomini, così dal degrado sociale sboccerà un piccolo esempio di acerba bellezza, in cui scopriremo che i due personaggi non sono che uno solo, e che entrambi sono cresciuti tenendosi metaforicamente la mano, pur osservando la vita da due prospettive diverse, sentendola sulla pelle agli antipodi, là dove i piedi e la testa di uno saranno la testa e piedi dell’altro, ma unico resterà il baricentro dei cuori”.
“A testa sutta” ha vinto, tra gli altri riconoscimenti, quelli per miglior attore al Festival Teatri Riflessi 2015 e il Premio Fersen alla drammaturgia 2016.