Il monologo narra la storia di Giovanni, un uomo gentile, considerato da molti come "abbunazzato" o "abbabbasunato", come si dice in gergo. È una figura indifesa, ombra di un cugino che lo protegge, lo ama e non lo fa sentire diverso, poiché l'unica diversità che riconosce è che Giovanni è biondo con gli occhi azzurri, mentre lui è nero con gli occhi neri. Due personaggi opposti ma complementari; un testo che si muove tra l'ombra dell'emarginazione e la genuinità dei sentimenti, ritratti sul palcoscenico dell'infanzia.
In una Palermo soleggiata e impolverata si svolge la storia di U biunnu. Il biondo bambino, dalla pelle chiara e dagli occhi azzurri, risulta troppo delicato per affrontare la dura vita della periferia. È così che si sviluppa un rapporto speciale di protezione e amicizia con il cugino, il suo completo opposto: il capetto del quartiere, nero con gli occhi neri, creando un perfetto dualismo tra i due cugini, che si integrano reciprocamente come "i piedi e la testa, la testa e i piedi, un gioco che, se fatto in due, non si cade". Esistono prospettive diverse, capovolte, da cui osservare il mondo. Oppure è possibile ignorarlo, deviare dal normale corso degli eventi. Con la testa in giù, certamente, si può narrare una storia. La propria. Questo è ciò che fa il protagonista. Giovanni vive una vita sospesa, come su una nuvola; non si angoscia per essere diverso dagli altri, ma piuttosto per come gli altri, in particolare i suoi parenti, lo considerano rispetto ai coetanei. Tuttavia, la sospensione dalla vita mette a rischio che la stessa vita si manifesti un giorno come un brivido improvviso di impotenza o potenza, rivelando un equilibrio instabile e persino la purezza, quel giorno, può trasformarsi in dolore. Le relazioni familiari, le dinamiche tra individuo e contesto, tra individuo e società autoimmune, codificata come quella siciliana vengono messi in scena con autentica maestria dal grande interprete Giovanni Carta che, al di là della lotta e della rassegnazione, è nel mondo quasi per caso, finché il mondo non si manifesta improvvisamente per distoglierlo e distogliere coloro che credevano che un volto angelico, con i capelli biondi e gli occhi azzurri, fosse giunto per benedire una famiglia, un quartiere, insomma, il mondo. Con la testa in giù, perché forse il mondo appare più chiaro da quella prospettiva capovolta, dove è possibile perdonare le persone colorate.
Giovanna Fregola per Area Teatro - Catanzaro Centro