Nella calda intimità della Libreria Punto e a capo di via Jannelli a Catanzaro, venerdì 4 luglio, all’interno del format “I Principi Attivi”, è andata in scena la performance “E tu… quanto tempo hai?”, incontro artistico e umano che ha messo al centro il tempo come bene prezioso e insieme sfuggente.
Un vero e proprio dialogo esistenziale tra due generazioni che ha suscitato nel pubblico profonde riflessioni fatte di parole, musica, poesia e, perché no, anche silenzio.
Protagonisti di questo viaggio sono Paola e Maurizio, interpreti di due mondi apparentemente lontani ma uniti dallo stesso desiderio: fermarsi e capire. Paola rappresenta la generazione più adulta, con i suoi fogli scritti a mano e il bagaglio culturale e “umano” di chi ne ha viste tante; Maurizio, più giovane, siede al tavolino del “bar” con un tablet in mano e la consapevolezza di chi vive immerso in un presente liquido. Si incontrano in un ideale caffè e iniziano a parlare. Anzi, a “fermarsi per parlare”, gesto sempre più raro in un tempo che ci impone di correre.
“Da quanto tempo non ci si ferma a parlare?” — è questa la domanda che dà il via alla performance, e che accompagna lo spettatore lungo un percorso ricco di interrogativi: come stiamo vivendo il nostro tempo? È davvero tutto cambiato in peggio? Oppure ogni epoca ha le sue bellezze e le sue illusioni? La conversazione tra i due si muove tra speranza, consapevolezza e qualche momento di ironia.
Intermezzano il dialogo e il fluire dei pensieri le note di Paolo Lamanna (voce e chitarra) e Tito Gatani (chitarra) con un azzeccato e ricercato repertorio. Le canzoni non fanno da contorno, ma diventano parte integrante del racconto, veri e propri strumenti narrativi: l’intensità emotiva delle canzoni di Fiorella Mannoia, i Pooh e la poesia Vecchioni; e ancora Jovanotti, Battiato, Gino Paoli e Vasco Rossi; la musica dà voce ai sentimenti, spesso contraddittori, che ognuno di noi prova davanti al passare del tempo.
Uno dei temi centrali del dialogo è l’amore, confrontato nelle sue trasformazioni: oggi più libero, ma anche più fragile, mentre un tempo era più idealizzato, più lento, più paziente. “Il vero ingrediente per durare è la pazienza”, osserva Paola. Maurizio, invece, racconta una generazione che cerca l’intensità, ma che spesso si brucia in fretta, incapace di reggere i silenzi e le pause.
E poi il tempo. Quel tempo che vorremmo dominare, ma da cui in realtà siamo inesorabilmente dominati. Gli insegnamenti di Seneca risuonano attraverso le sue Lettere a Lucilio: “Sarai meno schiavo del domani se ti sarai reso padrone dell’oggi.” Una riflessione che si intreccia con quella di un artista contemporaneo come Diodato: “Adesso non è un attimo, è una scelta”.
Il tempo non si possiede, si vive. È questa una delle verità più potenti emerse dalla serata. E viverlo davvero significa imparare a stare nel presente, senza rimpianti né ansie, lasciando andare la nostalgia ma anche la fretta.
Il dialogo tra Paola e Maurizio non si risolve in un confronto tra chi aveva “tempi migliori” e chi vive nel caos del presente. Nessuna vittoria del passato sul presente o viceversa. C’è, invece, il riconoscimento sincero che ogni epoca porta con sé i suoi sogni, le sue contraddizioni, i suoi giorni perduti e quelli pieni.
Un dialogo che diventa viaggio interiore per il pubblico attento e coinvolto presente in sala. Perché fermarsi, oggi, è davvero un atto rivoluzionario. Perché domandarsi “E tu… quanto tempo hai?” non è solo chiedere quanto tempo ci resta, ma soprattutto quanto siamo disposti a viverlo, con intensità e presenza.
In un mondo che corre, alla Libreria Punto a Capo si è scelto di restare.
E in quell’“adesso”, così fragile e potente, c’eravamo tutti a condividere un tempo autentico e vero.
Anna Maria Palaia per Area Teatro - Catanzaro Centro