C’è un lavoro di ricerca e di esplorazione delle tendenze di tutto il mondo. C’è la passione per la moda, l’esperienza, la cura e il gusto ad orientare la scelta di ogni singolo articolo esposto nella boutique Panarea Woman&Man di via Buccarelli, a Catanzaro. Dimostrando di avere la capacità di stare al passo con l’inarrestabile processo creativo dell’industria del fashion, l’attività guidata da Lucia Fasolino ha già compiuto 27 anni di vita costellati da grandi soddisfazioni. Partita come boutique per sole donne, nel tempo è diventata punto di riferimento anche per l'universo maschile, arricchendo l’offerta con un’ampia gamma anche di accessori e sempre di qualità.
L’attenzione a miscelare griffe prestigiose con brand emergenti e all’avanguardia permette esclusive trendy per ogni stagione.
“Nella collezione primaverile c’è la prevalenza di capi transitional ossia adatti per le mezze stagioni – evidenzia Anna Fasolino del team di Panarea – anche l’inverno non è più molto rigido per cui è venuto a mancare da parte nostra l’interesse per capi molto pesanti sia per la maglieria che per i capospalla. In questo momento di transizione sono molto utilizzati i pesi medi”.
I toni dell’azzurro tenue, colore della calma e della serenità emotiva, colorano questa primavera che si illumina di lurex, paillettes e oro anche per gli outfit da giorno: “C’è stata una sdrammatizzazione dei lustrini e dei tessuti brillanti ripresi dagli Anni Duemila e proposti in chiave no time. Si può indossare una gonna di paillettes con un golfino e le sneakers anche per andare in ufficio. La moda è ciclica e abbiamo assistito alla ripresa dei jeans a zampa degli Anni Sessanta e Settanta e i pantaloni cargo degli Ottanta e Novanta”.
La moda è frutto di contaminazioni e di segnali che arrivano dalla società: “Prima c’erano delle macro tendenze. Ora sono germogliate subculture in osmosi con influenze social. Il modo di vivere, gli interessi, gli hobby, l’arte si ripercuotono sul modo di vestire. Mentre in passato era la moda a influenzare il consumatore adesso c’è un’inversione perché è il consumatore (logica bottom up) a orientare le tendenze. Dal momento che tutte le distanze di luoghi e spazi sono accorciati, si ha l’abitudine di viaggiare di più e più frequentemente e questo crea melting pot che inevitabilmente arricchisce e differenzia”.
Il concetto di eleganza è cambiato nel tempo spiega Anna Fasolino: “Nell’immaginario collettivo l’abito è considerato l’indumento più elegante. Per l’uomo abito classico in lana, con giacca monopetto o due bottoni, nella donna il tailleur o per le cerimonie l’abito lungo”.
A rendere più chic i capi maschili sono i materiali: “L’abito è diventato particolare per le fantasie, tutti i pattern come spigati, i principi di galles, check, tono su tono, sdrammatizzano il classico abito blu rendendolo fruibile anche per occasioni particolari. La giacca diventa un capo duttile e utilizzabile anche su un jeans”.
Gli acquisti avvengono in una logica di economicità: “Oggi quando si affronta una spesa si punta ad un articolo che non abbia solo una determinata funzione d’uso in modo da sfruttarlo in maniera trasversale”.
Il riverbero della cultura cosmopolita si avverte nel nuovo modo di vestire della donna: “Mentre per l’uomo si lavora sui materiali per la donna si lavora sulle linee, prediligendo abiti con tagli diversi, non scontati. Ha preso piede anche il layering cioè la sovrapposizione di livelli. Non si ha più il tempo di tornare a casa a cambiarsi dopo il lavoro quindi ci si veste in maniera adatta anche al tempo libero. Tutto quello che è considerato elegante lo deve essere sia di giorno nella fascia nine to five, sia di sera attraverso le combinazioni giuste”.
I canoni standard sono stati superati: “Una volta c’era un modo rigido di vivere l’abbigliamento anche rispetto a determinate professioni. Mentre prima chi viveva dei luoghi più formali si vestiva in maniera convenzionale, oggi tutti questi espedienti consentono di essere più eccentrici e di rispettare la personalità di ognuno”.
Anna Fasolino, trentuno anni, è determinata e preparata. Dopo aver maturato delle esperienze lavorative a Milano nel campo dell’abbigliamento, è subentrata nel negozio di famiglia. “Ci siamo affermati – sottolinea orgogliosa – come brand in città e in provincia e ormai siamo riconosciuti”. Poi racconta il suo percorso di formazione in cui l’influenza esercitata dalla zia Lucia, da sempre appassionata di moda, ha avuto un ruolo determinante: “Avevo intrapreso gli studi in scienze politiche ma poi durante il primo anno ho capito che la mia vocazione era un’altra e mi sono specializzata nel settore della moda. Ho conseguito la laurea allo IED in Fashion Stiling. Poi ho proseguito con un master alla Luis in Fashion Managment. Ho lavorato alla Rinascente, alla Yoox e Lux Ottica. Dopo il Covid ho rivalutato le mie priorità e oltre alla carriera lavorativa ho dato peso al lato affettivo e familiare e sono rientrata a casa”.
Nell’attività di famiglia ha trovato spazio per esprimersi e per dare un contributo di qualità: “Il ricambio generazionale è un procedimento lungo. In questo frangente non sto incontrando resistenza. Riesco a rassicurare il cliente che potrebbe sentirsi spiazzato dal cambiamento”.
L’ambizione è di crescere ancora: “Stiamo attuando una serie di investimenti per realizzare un e-commerce e aprire altri store sul territorio regionale. La vendita online ci permetterà di raggiungere clienti anche oltre Catanzaro. La presenza su Google ci farà rivolgere ad un nuovo bacino d’utenza senza perdere la nostra clientela fidelizzata. Chi viene da noi sa che può comprare lo stesso prodotto sul Web ma sceglie noi per avere consulenza di personal shopper. Dedichiamo del tempo ai clienti per suggerire idee e funzioni d’uso dei capi e spesso capita che arrivano a rivalutare un pezzo che non avrebbero mai pensato di acquistare”.
Fa parte del progetto di espansione anche la collaborazione con delle figure note come quella con il calciatore Tommaso Biasci. “Seguendo la passione della città per il calcio – rivela sempre Anna – abbiamo scelto Tommy dopo averlo incontrato come cliente e apprezzato per lo stile. In lui abbiamo anche riscontrato i valori di una persona umile e alla mano, molto disponibile. Un profilo in linea con la componente etica del nostro negozio per cui abbiamo deciso di legare la sua immagine al nostro brand. Sarà il nostro uomo copertina per la nuova stagione”.
Nella house della moda di Lucia Fasolino c’è spazio anche per l’arte con l’esposizione delle opere di Salvatore Mardente. In passato il negozio ha ospitato anche i lavori di Carmine Fratto.
“Tra i commercianti della zona – conclude Anna – c’è una bella unione e un proficuo scambio di idee e opinioni che si concretizzano in progetti condivisi e attività promozionali. Stiamo lavorando per costituire un’associazione in modo tale da agire come una sorta di distretto commerciale. Tra noi c’è sempre stato una sorta di patto di non concorrenza tacito infatti le attività commerciali rispondono a esigenze differenti: dal negozio più di tendenza come il nostro che offre un prodotto meno convenzionale per una clientela abbastanza vasta, si passa a quello che propone un vestiario classico, all’abbigliamento per bambini, fino alle calzature. Immaginiamo via Buccarelli come uno shopping center a cielo aperto, un polo di distribuzione con un’offerta completa”.
Rosita Mercatante per Area Teatro - Catanzaro Centro