Entrare in un negozio di quartiere, oggi, è un gesto che ha qualcosa di controcorrente. Fuori, l’offerta è rumorosa, spesso indistinta. Dentro, invece, tutto sembra chiedere tempo. Il tempo di osservare, di ascoltare, di scegliere. È qui che il cibo smette di essere semplice consumo e torna a raccontare qualcosa di più profondo. Non abbondanza, non ostentazione, ma misura. Non quantità, ma senso.
Nel presente segnato dall’omologazione dei gusti, cresce il bisogno di riconoscere ciò che mangiamo. Di sapere da dove arriva, come è stato lavorato, quale storia porta con sé.

Le feste, del resto, non sono più il regno dell’eccesso. Non chiedono tavole sovraccariche, ma percorsi pensati. Il menù smette di essere un accumulo di portate per trasformarsi in una sequenza di scelte consapevoli, fatta di passaggi armonici e di sapori capaci di equilibrio senza sovrapposizione. Ogni prodotto ha un ruolo perché l’identità, oggi, non è una bandiera geografica da sventolare, ma una qualità riconoscibile per coerenza e materia prima di qualità.
Ed è questa la visione che guida Gaetano Muraca, titolare del Supermarket L'elefantino, un negozio che interpreta il cibo come racconto quotidiano, anche in occasione delle feste più importanti dell’anno.

Per Gaetano, un ruolo centrale è affidato ai formaggi, cuore di una proposta ampliata e costruita con attenzione. Accanto alle eccellenze italiane, trovano spazio formaggi francesi dal gusto deciso, intensi, scelti per la loro personalità netta e riconoscibile. Le produzioni italiane vengono valorizzate da lavorazioni che prevedono l’aggiunta di elementi naturali che ne esaltano la il gusto tradizionale: dalla freschezza delle arance alla dolcezza delle albicocche, dalle note profonde del pistacchio alla vivacità, non solo cromatica, dei frutti rossi, fino alla morbidezza dell’uvetta. L’abbinamento suggerito per un antipasto vede un prosciutto crudo italiano di alta qualità o i salumi tipici calabresi come schiacciata e soppressata. La selezione privilegia produzioni artigianali affidabili, come quelle del salumificio San Giacomo, che lavora carni certificate, utilizza aromi naturali e presta particolare attenzione alle esigenze alimentari contemporanee, offrendo prodotti senza glutine e senza lattosio. Ne nasce un tagliere che sorprende senza forzature e accompagna il palato in un percorso coerente e inedito.
La declinazione gastronomica prosegue senza rigidità. Infatti, gli stessi formaggi possono essere riletti come contorni raffinati, accostati ad altre varietà o a verdure di stagione, dando vita a combinazioni armoniche e leggere.

A sostenere il brindisi, una selezione di vini capace di muoversi con naturalezza tra territori diversi. Accanto a importanti etichette francesi trovano spazio vini locali altrettanto curati, scelti per accompagnare ogni momento del pasto con coerenza e per valorizzare produzioni che raccontano il contesto in cui nascono.
La chiusura del menù resta fedele alla stessa filosofia di misura. Bollicine di qualità e panettoni selezionati che puntano sull’eccellenza delle materie prime e sulla correttezza delle lavorazioni, mantenendo costi accessibili.

I cesti regalo, infine, raccontano forse meglio di tutto questa visione. Ogni composizione viene realizzata al momento, calibrata sul budget, sulle richieste di chi dona e sulla sensibilità di chi riceve. Formaggi, salumi, vini, bollicine, sottoli e prodotti tipici convivono in un equilibrio studiato, dove nulla è casuale.
Un buon cesto è un gesto che deve garantire qualità, affiancare sapori riconoscibili a note nuove, manifestare attenzione.

In un tempo in cui l’offerta è spesso indistinta, rivolgersi a un negozio di quartiere significa affidarsi a competenze reali, ricevere consigli mirati, acquistare prodotti selezionati con criterio e responsabilità. Realtà come il Market L’Elefantino dimostrano che la prossimità è un valore, perché scegliere cosa portare in tavola, oggi, significa scegliere come vogliamo mangiare, vivere e riconoscerci.
E in questo gesto quotidiano, apparentemente semplice, il cibo torna a essere cultura, relazione e territorio.