Un rito che accompagna l’attesa del Natale e restituisce al centro città un’atmosfera viva, luminosa, autentica. Più che uno spazio espositivo, è un vero luogo dell’anima, attraversato da colori, sorrisi, oggetti che raccontano storie e mani che li hanno sapientemente creati.
Alla base di questo progetto si riconosce una visione chiara e consapevole, cioè creare uno spazio temporaneo dedicato all’artigianato hobbistico di qualità, capace di mettere al centro l’unicità delle creazioni e di renderle protagoniste nel periodo più simbolico dell’anno.
Tra borse e monili artigianali, il lavoro di
Antonietta D'Audino e
Donatella Donato diventa espressione di un modo diverso di intendere la moda e rappresenta un contesto animato da manufatti irripetibili, lontani dalla logica della serialità, in grado di restituire con pienezza il valore del dono autentico.
La storia delle borse artigianali create da Antonietta D’Audino affonda le sue radici in un’infanzia fatta di ago e filo, di vestiti cuciti per le bambole e di un gesto naturale, quasi istintivo. Un amore trasmesso, attraverso l’esempio materno, nella passione per la manualità, nel piacere della ricerca delle stoffe e nella cura delle loro combinazioni. Mettere insieme colori, materiali e texture è sempre stato un atto spontaneo, un modo per dare forma a un sentire interiore.
Il passaggio dall’hobby a qualcosa di più strutturato avviene con leggerezza e ironia, quasi per necessità pratica: liberare spazio in casa e, allo stesso tempo, continuare a nutrire la propria passione attraverso l’acquisto di nuovi materiali! Dietro questa apparente semplicità si cela però un percorso di consapevolezza, di ricerca costante e di attenzione alla qualità.
Al centro di questo lavoro c’è l’unicità perché ogni borsa è un pezzo irripetibile, nessuna creazione nasce uguale a un’altra. Le stoffe parlano, suggeriscono forme diverse, impongono variazioni. Replicare fedelmente un modello è impossibile, ed è proprio in questa impossibilità che si manifesta l’essenza più autentica dell’artigianato. Da qui nasce anche il rifiuto netto di Antonietta di dare voce a qualsiasi forma di imitazione. Copiare non è creare, e l’atto creativo non può prescindere dall’autenticità. Anche la scelta delle stoffe segue una logica stagionale, senza mai diventare rigida. Le borse invernali prediligono materiali più caldi e corposi, mentre l’estate chiama tessuti più leggeri. Esistono però materiali senza tempo, veri evergreen capaci di attraversare i mesi senza perdere forza. I colori, anche nella stagione fredda, restano vivaci e luminosi. Una scelta consapevole di Antonietta per spezzare la malinconia e restituire energia, perché la moda può essere anche un gesto di resistenza emotiva.
"Lπ ππππ π πππ πΜ π’π π πππππππ πππππ π ππππ. πΈΜ π’π πππππππ‘π πππππ‘ππ‘ππππ," afferma Antonietta, " cπππππ ππ ππππππππ ππ ππππ ππππππ‘πΜ π ππ π π‘πππ ππ π’ππ πππππ. πππ πππ£πππππ πππ ππ π πππ π ππππ‘π ππ πππ’π ππ£πππππ‘π π πππ’ππππ ππ π‘ππππππ§π, ππ πππ ππππππππ π π’π πππβππππ ππ π‘πππ‘ππ£π, π’ππ ππππ π πππ£π 'πβππππππ' πβπ ππ π ππππππ, πππ ππππβπππππ, πππππππ‘ππππ, πππππππππππππ. πΌππππ π πππ π’π πππππ π ππππ πππ‘ππππππππ π ππππππππ πππ π‘ππππ’πππ π, π πππππ πβπ πππ π π ππππππ‘ππππΜ πππ ππ’ππππ’π’πππ‘ππ πππ ππ π π‘ππ π π πππππ‘πππ πππππ‘π‘π".
Il processo creativo non parte mai da schemi predefiniti. Non esistono cartamodelli né strutture rigide, tutto nasce a mano libera. È la materia stessa a suggerire la direzione, in un dialogo silenzioso tra la stoffa e Antonietta. Fondamentale è la selezione dei materiali, guidata da un rigore assoluto: la qualità! Soprattutto in un mercato invaso da prodotti scadenti e privi di durata. Solo ciò che resiste nel tempo viene preso in considerazione. Un oggetto artigianale deve accompagnare la quotidianità, diventare parte della vita di chi lo indossa. Il gusto personale interviene dopo, orientando scelte cromatiche e stilistiche.
Antonietta D’Audino e Donatella Donato, le protagoniste del Christmas Temporary Store, si sono incontrate durante una mostra. Prima un legame amicale costruito sulla condivisione di sensibilità e visioni comuni; poi la scelta di camminare insieme, partecipando a fiere e festival, fino a dare forma a un progetto condiviso che intreccia relazioni, creatività e territorio. Un sodalizio decennale fondato su rispetto, lealtà e fiducia reciproca.
La storia creativa di Donatella Donato prende forma negli anni Novanta, quasi per caso, all’interno di una dimensione privata e affettiva. Insieme a quello che sarebbe diventato suo marito, già incline alla manualità e alla sperimentazione con materiali diversi, inizia a realizzare piccoli accessori per la casa. Un percorso spontaneo, privo di ambizioni professionali, ma già fortemente identitario. Dopo la laurea magistrale e l’ingresso in una grande realtà aziendale, nasce un’amicizia destinata a segnare il suo cammino creativo, quella con Didi, che riconosce la bellezza dei suoi oggetti e le suggerisce di trasformare quella manualità in bijoux pensati per le donne. Da lì prendono avvio le prime sperimentazioni nel mondo dei monili.
Anche oggi, pur operando professionalmente in un ambito distante da quello creativo, Donatella continua a preservare la creazione di gioielli come territorio di libertà personale, un tempo sottratto alla routine e restituito alla rigenerazione interiore. Da questo spazio nasce, in modo naturale, una disposizione al viaggio e alla ricerca: la partecipazione a fiere, eventi e festival, gli spostamenti tra diverse città italiane per la selezione dei materiali, diventano parte integrante di un percorso fatto di curiosità, movimento e continuo nutrimento creativo.
Le sue creazioni non si assomigliano mai. Ogni collezione nasce da materiali differenti e da una continua voglia di sperimentare nuove tecniche: dal caucciù alla corda, dal soutache alla pelle. Autodidatta, fatta eccezione per il soutache studiato a Roma, Donatella lascia che sia il materiale a suggerire la direzione. Non esistono bozzetti preliminari né riferimenti espliciti. Gli accostamenti nascono per tentativi, e il monile prende forma direttamente durante la lavorazione. Anche ciò che osserva viene filtrato in modo astratto, con l’obiettivo costante di realizzare creazioni inedite e profondamente personali.
Durante la realizzazione arriva quella che lei stessa definisce la “prova del nove”, cioè il momento in cui comprende se una forma funziona più di un’altra, se un abbinamento risulta davvero efficace. E’ la creatività a guidare ogni scelta in modo istintivo e sincero. Il metallo resta confinato alle rifiniture, mentre la pelle rappresenta oggi il fulcro della sua ricerca, un materiale che continua a stimolare e che, per ora, non intende abbandonare.
Indossare un suo monile significa possedere qualcosa di unico, talvolta progettato insieme alla cliente, un oggetto fortemente identitario che nasce dal dialogo e dall’ascolto. Vederlo indossato per Donatella è una delle gioie più grandi.
E anche se i costi sono decisamente accessibili, Antonietta e Donatella ritengono che sia è necessaria una cultura dell’artigianato per comprenderne davvero il valore.
Ogni oggetto racchiude tempo, competenza, sensibilità e materiali selezionati. Il suo valore va riconosciuto a prescindere dal prezzo, perché custodisce un sapere antico e una visione contemporanea.
L’artigianato, soprattutto in un temporary store nel cuore di una città come Catanzaro, rappresenta un valore aggiunto straordinario. Offre alternative non omologate, oggetti lontani dalla standardizzazione, e negli ultimi anni, il livello delle proposte è cresciuto sensibilmente, così come l’attenzione del pubblico.
In definitiva, tanto nelle borse quanto nei monili, l’handmade si afferma come una scelta di identità e consapevolezza. È un atto d’amore verso il tempo e la materia. Un invito a scegliere il dono autentico, per sostenere un’autentica individualità.
Ed è proprio questo lo spirito che anima il Christmas Temporary Store. Un luogo da attraversare, da vivere, da sentire. Perché ogni oggetto fatto a mano non è mai solo un oggetto, ma un incontro.
Antonietta e Donatella vi aspettano tutti i giorni (10:00/13:00 - 16:30/20:00) a Catanzaro Centro in via Menniti Ippolito.
Fino al 31 Dicembre... e forse oltre!