Al via il primo incontro del terzo ciclo di biblioterapia e medicina narrativa “Possibili Effetti Desiderati”, condotto da Daniela Pietragalla e ospitato all’interno della Libreria Punto e a capo di Paola Tigani Sava.
“Utilizzare la lettura e i testi come riflessione per sollevarsi dalla vita quotidiana” – ha sottolineato Pietragalla, italianista e facilitatore SIMEN (Società Italiana di Medicina Narrativa) – è il punto di partenza per creare uno spazio di ascolto e di equilibrio, dove il tempo sembra sospendersi e lasciare posto alla dimensione più autentica dell’essere.
Il filo conduttore dell’incontro è stato il tempo, nelle sue molteplici forme e dissonanze: il tempo misurato dagli orologi, quello che scandisce le giornate, e il tempo interiore, più profondo, irregolare, capace di dilatarsi o contrarsi in base alle emozioni e agli eventi della vita.
“Spesso – ha osservato Pietragalla – le cose accadono quando non abbiamo ancora gli strumenti per affrontarle, oppure giungono quando non è più tempo per noi. Ed è in questa dissonanza che si misura la nostra umanità.”
Come ne l’“Enigma delle ore” di De Chirico, anche le nostre esistenze si muovono tra attese, misteri e sospensioni, in una ricerca di senso che passa attraverso la comunicazione e la parola. “La misura del tempo è una convenzione – ha ricordato Daniela – creata per dare ordine a ciò che strutturalmente ha bisogno di un senso. Anche la comunicazione, come la vita, obbedisce a una legge di economia e significato: tutto tende a cercare un senso.”
Il riferimento al romanzo “Con gli occhi chiusi” di Federigo Tozzi ha aggiunto un ulteriore tassello di riflessione: il tempo che passa porta inevitabilmente al cambiamento, anche in chi sceglie di restare fermo. “Il tempo – ha spiegato – ci costringe a spostarci, a superare lo scarto tra noi e l’altro, tra ciò che eravamo e ciò che diventiamo.”
La discussione principale è stata incentrata sul romanzo “Le ore” di Michael Cunningham (oggetto di discussione anche di incontri futuri), che intreccia tre epoche e tre destini femminili – Virginia Woolf, Laura Brown e Clarissa Vaughan (la Signora Dalloway) – unite da un filo invisibile di inquietudine e ricerca. Tre donne, tre momenti diversi della storia, ma la stessa tensione verso un equilibrio difficile, la stessa percezione del tempo come flusso che scorre e insieme imprigiona.
Virginia Woolf, nei giorni delle sue crisi psicotiche, scrive la Signora Dalloway, storia di una sola giornata, specchio della vita intera. Laura Brown, negli anni Cinquanta, vive la dissonanza tra il tempo imposto dalla società e quello interiore, fino a una decisione di rottura. Clarissa Vaughan, nel presente, affronta il dolore e la perdita, misurandosi con la memoria e con ciò che resta.
Oltre ai riferimenti letterari, durante l’incontro sono stati usati metodi di condivisione come il mandala attraverso la cui scelta dei colori le partecipanti hanno rappresentato il proprio stato interiore, e la scrittura di una piccola frase che, come uno specchio d’acqua, ha riflesso il percorso di ciascuna: un ulteriore invito alla riflessione, all’accettazione e alla consapevolezza del proprio tempo interiore.
I prossimi incontri della durata di 90 minuti si terranno di sabato alle 17.15 secondo il seguente calendario:
▪︎ I parte:
- 8 novembre
- 15 novembre
- 6 dicembre
- 20 dicembre
▪︎ II parte:
- 10 gennaio
- 31 gennaio
- 10 febbraio
- 21 febbraio
- 3 marzo
- 21 marzo
▪︎ III parte
- 11 aprile
- 18 aprile
- 2 maggio
- 23 maggio
- 6 giugno
Anna Maria Palaia per Area Teatro - Catanzaro Centro