Che la definizione di “vintage” non caratterizzasse vecchi e dismessi abiti di seconda mano lo si era capito da un pezzo: è vintage tutto ciò che, nel presente, riesce a far rivivere il fascino del passato. Vari movimenti culturali e sociali si riflettono nei capi d’abbigliamento d’antan che hanno reso la moda d’epoca lontana da mere questioni estetiche, plasmandola invece in una testimonianza tangibile dell’intreccio di vicende quotidiane personali e di eventi storici vissuti da chi, quei capi, li ha indossati a suo tempo.
Non è solo una questione di fascino, stile, poesia e storia. Il vintage è anche una scelta etica e sostenibile, baluardo della lotta al consumismo sfrenato e alla produzione indiscriminata delle industrie che caratterizzano il commercio dei nostri giorni.
«Oggi il fast fashion produce solo spazzatura. Capi senz’anima, fatti per durare una stagione e riempire le discariche. Io ho scelto un’altra strada: quella della sostenibilità. Voglio ridare vita a capi che hanno una storia, che sono unici, che raccontano qualcosa. Due Levi’s dello stesso anno non saranno mai identici: uno può essere appartenuto a un contadino, l’altro a un uomo d’affari. Due vite diverse, due storie diverse. Mi affascina che ogni abito sia irripetibile, come chi lo indossa».
È questa la lente attraverso cui Federico Dolce osserva il suo mondo: Elly’s N.J. Vintage clothes, il negozio vintage che dal 9 luglio ha donato a via Poerio un angolo retrò a cui la città non era abituata, ma che ha accolto con entusiasmo.
Una passione che nasce da una vita trascorsa nella moda. «Sono partito da Catanzaro a 18 anni per fare l’attore, ho studiato recitazione, ma in Italia il teatro non ti permette di vivere. Così ho deciso di usare la mia immagine e ho iniziato a lavorare come modello e ho girato il mondo: Berlino, New York, Milano. Dal 2004 fino al Covid non mi sono mai fermato. Poi, quando si è fermato tutto il resto, ho capito che era arrivato il momento di tornare. Ma stavolta per restare. Qui però - racconta con amarezza Federico - non trovavo nulla che mi appagasse. Non c’erano idee, non c’era voglia, mancava quella scintilla. Così ho pensato: se resto, devo fare qualcosa di mio».
E la scintilla alla fine si è accesa: «Mi sono detto: tutti hanno tutto, perché noi no? E allora ho deciso di aprire un negozio diverso, unico nel suo genere, un concept che non ha competitor nel Sud Italia fino a Napoli e Palermo».
Il risultato è un luogo che profuma di America e di autenticità, dove lo streetwear vintage incontra l’estetica metropolitana. «Mi sono ispirato alle metropolitane newyorkesi: adesivi, graffiti, murales, luci. Tutto richiama quell’atmosfera. È una fusione tra lo stile anni ’50 e ’60 e quello urbano contemporaneo. Streetwear puro».
La selezione dei capi avviene tramite conoscenze e passaggi specifici. «Sono un estimatore del vintage da sempre. Prima ancora di aprire il negozio avevo una collezione personale, con pezzi storici che custodivo come reliquie. Quando seleziono i capi, passo ore al telefono, scelgo tutto pezzo per pezzo. Arrivano dall’America, dal New Jersey, da Londra. Non compro balle di abiti a caso: ogni jeans, ogni giacca ha un senso. I miei Levi’s, ad esempio, sono 501, 505, 150, orange line, red tab. Li conosco, li studio, li scelgo. Questo è il mio mondo».
Altro punto di forza che rende unico Elly’s N.J. è il customer service. Dai consigli sulla vastissima scelta dei capi, corredati di meticolose spiegazioni sulla loro storia, si aggiunge anche l’assistenza sartoriale che accompagna il cliente anche negli eventuali aggiustamenti post acquisto.
Aver portato il vintage a Catanzaro è stata una scommessa vinta? Per Federico non c’è ombra di dubbio: «Ogni giorno vedo la faccia delle persone quando entrano qui per la prima volta. Mi dicono: “Sembra di stare a New York”. È la soddisfazione più grande. Non ho mai chiesto nulla a nessuno: questo posto è completamente mio, e si vede. Ho realizzato tutto da solo, con l’aiuto della mia famiglia e di pochi amici».
La famiglia è stata parte attiva del progetto. «È un’idea nata da lui – racconta sua madre Mary – ma che abbiamo abbracciato tutti. Avendo vissuto all’estero sapeva come impostarla, come declinare il concept. Da quando abbiamo aperto, il 9 luglio, chiunque entri qui scopre un mondo nuovo. Ora anche a Catanzaro si sa cosa vuol dire vintage. È stata una bellissima sorpresa».
Non solo abbigliamento: in negozio si trova anche una vastissima selezione di vinili e cassette originali, anche questi accuratamente selezionati e proposti agli acquirenti come piccoli tesori dal fascino antico. Ed è infatti la musica a completare l’esperienza: un sottofondo che accompagna e definisce l’atmosfera del negozio. «La musica è la mia seconda passione perché è parte di noi – spiega Federico – tutto è un suono. Spazio dal rock al pop, fino agli anni ’50. Dipende dal mood della giornata e dalle persone che entrano. Una musica tranquilla ti mette a tuo agio, ti fa scegliere con calma. È la colonna sonora perfetta di questo viaggio nel tempo».
Anna Maria Palaia


